Forza Nuova Varese

Inoltre il mercoledì sera si terranno i corsi di formazione forzanovista.


Più buia la notte più Luminosi i fuochi


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domenica 10 febbraio 2013

10 FEBBRAIO


 TERRA ISTRIANA, TERRA DALMATA E GIULIANA... TERRA ROSSA, TERRA MIA, TERRA ITALIANA!

L'Italia come l' Islanda? Solo se voti Forza Nuova

La piccola isola tra i ghiacci ha vinto una importante battaglia legale nei confronti dell’Unione Europea in materia di compensazioni per le perdite causate agli investitori stranieri a causa de fallimento di alcune banche islandesi avvenuto cinque anni fa ma, con i tempo che corrono in Italia, nessun quotidiano o televisione naturalmente ne vuole parlare!Solo Forza Nuova, che pur soffre evidentemente dello stesso costante black-out mediatico, informa gli italiani su quanto succede non troppo distante da noi e su quanto basterebbe venisse fatto anche in Italia per risolvere questa benedetta, cosa ritenuta oggi irrisolvibile dagli stessi che l'hanno provocata.Il Tribunale dell’EFTA (Associazione Europea del Libero Commercio, alla quale aderiscono oltre ai paesi dell’UE anche Islanda, Liechtenstein e Norvegia), con sede a Lussemburgo, ha stabilito che il governo dell’Islanda non ha violato la legislazione europea quando ha deciso di non risarcire gli investitori straneri, di non pagare il debito, il famoso debito finanziario che grava sul futuro delle nostre generazioni a venire.Ha spiegato che l’Islanda non ha contravvenuto le normative europee vigenti al momento dei fatti quando decise di non risarcire gli azionisti stranieri, decisione tra l’altro avallata da un referendum appositamente convocato, e che Forza Nuova vuole proporre anche in Italia, attraverso il quale la maggioranza dei cittadini del paese hanno scelto di non investire denaro pubblico per ripianare i debiti con le banche private fallite (vedi cronaca di queste ore riguardo ai Bond italiani salva MPS). Monti, Bersani e Berlusconi conoscono la soluzione, ce l'hanno davanti agli occhi, ma nessuno mai si sognera' ne' di pubblicizzarla, ne' di intraprenderla, per non fare sgarri indesiderati agli stessi padroni che per 40 anni hanno profittato e indebitato la nostra Nazione Forza Nuova, unico partito italiano che tra i punti programmatici ha proprio il rifiuto del debito pubblico generato dalle folli e criminali speculazioni delle bancarie, e' anche l'unico partito che chiede di nazionalizzare la Banca d'Italia per renderla vera garante a reale controllo e blocco di ogni scorribanda finanziaria, come e' l'unico che non percepisce soldi pubblici e che fa della propria volontaria militanza politica, la sua vera Forza, proprio per questo, Nuova.

Banca HSBC e riciclaggio di droga - "Banchieri troppo importanti per andare in prigione"

Già ci stiamo abituando al concetto di "banca troppo grande per fallire", che è stato usato spesso, negli ultimi anni, per salvare i grossi gruppi bancari (es. Lehman Borthers) con nuovi finanziamenti ex-nihilo da parte del governo americano. Ma ora spunta anche il concetto di banchiere "troppo importante per andare in prigione". Non stiamo scherzando: è questa la motivazione usata dal Ministero di Giustizia americano per spiegare il mancato rinvio a giudizio dei dirigenti della banca HSBC, dopo che una commissione senatoriale ha accertato la sua estesa attività di riciclaggio di denaro criminale a livello mondiale. La HSBC conta più di 7000 sedi in 80 paesi diversi, e nel 2011 ha denunciato un profitto di 22 miliardi di dollari. La commissione senatoriale ha scoperto che la HSBC aveva una rete di 1200 filiali che "fornivano a gruppi del crimine organizzato servizi in dollari americani, compreso servizio di trasferimento fondi, scambio di valuta, strumenti monetari ed altri tipi di transazioni finanziarie." "La HSBC - ha concluso la commissione - è stata il principale condotto finanziario attraverso il quale veniva riciclato il denaro sporco dei cartelli di droga colombiano e messicano". L'applicazione dei regolamenti sul controllo contro il riciclaggio era talmente "rilassata", in alcune filiali della HSBC in Messico, ... ... che c'erano addirittura degli sportelli riservati appositamente ai trafficanti di droga. Costoro arrivavano a depositare anche centinaia di migliaia di dollari nello stesso giorno, senza che scattasse nessun controllo. I media americani hanno dato grande risalto al rapporto della commissione senatoriale, strombazzando ai quattro venti che la HSBC è stata condannata a pagare una multa di quasi 2 miliardi di dollari - la più alta multa mai comminata ad una banca per infrazioni di questo tipo. Quello che è passato inosservato è il fatto che nessuno dei responsabili di questa colossale operazione criminale sia stato rinviato a giudizio. Come ci informa il New York Times, il Ministero di Giustizia “ha deciso di non perseguire la HSBC nel caso di riciclaggio poichè teme che l'azione penale potrebbe mettere in pericolo una delle più grandi banche del mondo, arrivando a destabilizzare il sistema finanziario globale." Il Daily Telegraph ha commentato che "le grandi banche sono diventate troppo grosse per essere portate in tribunale, a causa dell'impatto che l'azione penale avrebbe sulla fiducia che si nutre verso di loro". La "fiducia" naturalmente non è quella del normale cittadino, il quale continua a rischiare la galera se ruba una mela o se viene trovato con in tasca uno spinello, ma è quella delle grandi organizzazioni criminali, per le quali le banche internazionali sono diventate ormai un mezzo di supporto assolutamente indispensabile.

lunedì 4 febbraio 2013

Spaccia coca in bici, arrestato il capo pusher di piazza Repubblica

E’ un tunisino di 30 anni il capo degli spacciatori di piazza Repubblica. Il più violento e il più furbo, secondo la polizia che lo ha arrestato. Si chiama Jihed Troudi, e la squadra mobile lo teneva d’occhio da tempo. E’ stato incastrato grazie alle indagini effettuate, anche con telecamere, che lo ritraggono mentre, a bordo di una bicicletta, fa il giro della piazza rifornendo i suoi clienti (sembra che vendesse, ogni giorno, almeno 12 dosi). Alcuni acquirenti lo hanno indicato chiaramente come il loro procacciatore di droga. 

I viziosi del Varesotto lo contattavano tutti per telefono, e sono praticamente tutti italiani. Troudi è clandestino, abita in centro, con una moglie che però è regolare, e già nel 2011 era stato arrestato perché, durante un controllo antidroga, aveva in praticamente aizzato degli altri complici a circondare i poliziotti per evitare la scoperta dello stupefacente. Una volta arrestato, era stato trasferito in un Cie in Sicilia, da dove tuttavia era riuscito a fuggire, ritornando in pochi giorni a Varese. La piazza è il suo regno, e ha una rete talmente ramificata di clienti che non ha bisogno di lavorare. Troudi si era probabilmente accorto che la polizia gli stava dietro, e per un periodo aveva abbandonato la sua bicicletta - con cui faceva un lungo giro di perlustrazione prima di passare allo smercio - aveva quindi affidato a un luogotenente la consegna della droga in piazza. 
L’indagine del pm Sabrina Ditaranto (il gip è Giuseppe Fazio) conferma che, in piazza Repubblica, c’è un giro di spaccio, che coinvolge in particolare cittadini di nazionalità tunisina, così come era emerso anche nel 2008, quando un delitto in via Ravasi ebbe come scenario proprio il controllo della vendita di cocaina in zona.