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sabato 14 luglio 2012

Fiore (FN): " L'Europa pronta al conflitto finale"

Non c'è politico o esperto di finanza italiano che sappia come uscire dal caos finanziario europeo che pare in questi giorni avviarsi verso un ulteriore e più drammatico avvitamento. Non c'è talk show o dibattito in cui non emerga la totale vacuità dei ragionamenti, la mancanza di proposte, la non conoscenza dei reali meccanismi della crisi. Tutti parlano di spread e spending review dimenticando che la ragione della crisi è nel sistema cancerogeno del signoraggio delle banche e della grande truffa perpetrata dalla finanza internazionale e apolide contro i popoli. La prospettiva del default italiano è sempre più imminente, sebbene si stia cercando un giorno sì e un giorno no di far credere che sia scongiurata. Nessuno si chiede, pero', come mai l' Italia ed altre Nazioni siano oggetto di questi feroci attacchi speculativi. Portogallo, Italia,Irlanda, Grecia e Spagna (divenuti noti come PIIGS) non sono, come ci hanno fatto credere, i paesi d' Europa più deboli economicamente. A livello di percentuali di debito pubblico sul prodotto interno lordo, infatti, possiamo osservare come quelle del Belgio (96,8%) o delle stesse Germania (83%) e Francia (81%) siano più alte rispetto a Spagna ( 60,1%) e Portogallo (93%) o comunque non esageratamente inferiori a quelle di Italia, Grecia e Irlanda. Siamo di fronte quindi ad un altro tipo di attacco che ha come "spiegazione ufficiale" il dissesto economico, ma che in realtà rappresenta un assalto al cuore d' Europa, da parte di un' élite mondiale che oggi possiamo ben identificare: sono i vertici dei colossi bancari americani Goldman Sachs e Morgan Stanley, i dirigenti delle agenzie di rating e magnati come George Soros, la nuova élite anglosassone che si configura in aperta opposizione ai valori della tradizione europea. E' per questo che aldilà delle motivazioni geopolitiche, di un attacco ai confini modello Risiko!, pensiamo che ci siano anche altre ragioni, più profonde, per le quali i destinatari di questa guerra finanziaria siano proprio i cosiddetti paesi PIGS. Queste ragioni le scorgiamo in una vera e propria volontà di distruzione e conquista, da parte di queste élites, di quello che rimane della tradizione Europea: da Atene, la culla della tradizione filosofica e del ragionamento logico, a Roma, con l' Impero, l' Universalità e lo Ius, alla Spagna ed al Portogallo, da sempre Nazioni che hanno difeso le frontiere europee dagli attacchi alla Cristianità portandola ai confini del mondo, fino all' Irlanda, dai cui monasteri ripartì la luce nei momenti più bui della storia Europea. Non a caso l' espressione ironica "Kill the Pigs" che circola da anni negli ambienti elitari anglosassoni, sintetizza proprio la volontà di eliminare la quintessenza della tradizione e della cultura europea, di farne carne da macello per imporre definitivamente l' ordine delle tenebre. E non è un caso che proprio alcuni giorni fa Peter Sutherland capo del Global Forum on Migration and Development (inoltre presidente non esecutivo della Goldman Sachs International ed ex presidente del gigante petrolifero BP [British Petroleum, ndt] , e partecipante a diversi meeting del the Bilderberg Group) abbia affermato che per crescere e risollevarsi dalla crisi «l'Europa dovrebbe fare del suo meglio per scardinare la omogeneità nazionale dalle sue nazioni membro». Scardinare la cultura e la tradizione di questi paesi per renderli deboli e conquistabili è dunque l' obbiettivo delle nuove élite politiche e finanziarie mondiali. Queste nazioni infatti, Italia, Spagna, Irlanda e Portogallo, sono le uniche in Europa a differenza di Francia, Inghilterra e Germania, che ancora si basano sullo Ius Sanguinis e che mantengono al loro interno una certa identità rispetto all'idea di melting pot europeo. Con i meccanismi ESM, inoltre, si giungerà a un punto terminale: la gestione diretta delle economie di diversi stati da parte dei grigi eurocrati di Bruxelles, che gestiranno le pensioni italiane o i tagli sulla sanità in Portogallo garantendo sempre e comunque alle banche la priorita' della riscossione: praticamente si paga prima Morgan Stanley,MPS o la BCE e poi le pensioni o i sussidi alle fasce deboli. Di fronte a questo assalto, la politica tradizionale non offre i mezzi opportuni per difendersi e per reagire. E' necessario passare al contrattacco, un contrattacco che deve nascere dal cuore dell' Europa, da una grande alleanza europea nazional popolare. E' per questo che chiamiamo "alle armi" tutti quei movimenti europei nazional popolari e rivoluzionari e tutti i popoli liberi d' Europa,invitandoli a prendere, insieme a noi, una posizione radicale. Li invitiamo ad organizzare, nei loro rispettivi paesi, l' opposizione popolare in forma di contropotere pur non tralasciando la battaglia elettorale che ha la sua ragion d'essere nel suo significato psicologico e di mobilitazione: tutti sanno comunque che il potere ormai è stato spostato a Bruxelles o più lontano. Molto importante a questo proposito sarà l' incontro internazionale che si terrà il prossimo 10 e 11 luglio, promosso da Jobbik e da HVIM in Ungheria, dove verranno presentate dalla folta delegazione italiana le proposte politiche e le strategie d' azione per il "final conflict". In cosa consisterà questo conflitto finale in cui dovremmo impegnarci nei prossimi mesi? Innanzitutto nel promuovere una nuova visione dell' economia che spezzerà il giogo usuraio che da trecento anni tiene sotto scacco l' Europa, trovando la forza di implementare gli esperimenti di indipendenza economica e di circolazione monetaria alternativa. Nel promuovere questa nuova economia, agganciando i settori intermedi della popolazione, i giovani, gli operai, i contadini, i piccoli e medi imprenditori, organizzando "mercati" e agorà di scambio, si creera' una economia alternativa di emergenza che, in questa fase di passaggio, riuscirà a salvare la popolazione, fino a stabilizzarla verso un economia non più a debito ma a credito, con una nuova moneta sovrana, ancorata al lavoro e alla produzione. Questa linea di azione e' ispirata tra l' altro a quel che avvenne in Argentina. Dopo un infarto artificialmente provocato dal FMI, infatti, l' Argentina si e' trovata con le banche chiuse, i risparmi congelati e niente più liquidità sul territorio. Dopo incidenti gravissimi in cui il popolo affamato cercava di assaltare supermercati pieni di beni di prima necessita', gli argentini si sono organizzati in mercati rionali permanenti in cui veniva accettata una moneta popolare senza legittimità bancario-governativa ma con legittimità popolare. L' Argentina si e' salvata dalla fame, ha bloccato il pagamento dei debiti, ha compiuto uno straordinario giro di boa e rilanciato la propria economia in una fenomenale crescita che l' ha portata ad essere oggi una nazione forte come ai tempi di Evita. Abbiamo bisogno dunque di una nuova circolazione monetaria che sostenga il corpo sociale nel momento in cui viene bloccata questa circolazione. Con questa nuova circolazione saranno naturalmente privilegiati i produttori locali gli agricoltori e gli allevatori, sarà battuta di conseguenza l' invasione di prodotti dalla Cina . Torneranno a fiorire l' artigianato e le Corporazioni, come erano intese nell' Italia dei Comuni e della tradizione: sboccerà nuovamente il genio italiano. Bisognera' assicurarsi infine, attraverso contratti bilaterali tra privati, un approvvigionamento energetico da paesi amici come la Russia, che si è resa disponibile a attuare questo tipo di partnership con l' Europa. Ma sarà indispensabile portare a livelli più alti la collaborazione con la Russia, questa terra mistica che la mano della Provvidenza ha convertito in un blocco poderoso contro i tentativi di gettare nel caos intere zone della Terra. Oggi dunque la prospettiva di cambiamento non può essere più ricercata esclusivamente nelle percentuali elettorali o su un numero più o meno ampio di seggi in Parlamento. Il vero cambiamento potrà scaturire solo dall' unione di tutti gli europei liberi che, attraverso l' organizzazione e l' unione potranno riuscire, dal basso, a costruire una opposizione e una resistenza radicale, che porteranno,in non molto tempo, alla vittoria contro i nemici dell' europa. Questa crisi ci offre quindi un opportunita' enorme: quella di scardinare un sistema ormai palesemente malato e giunto al suo evidente fallimento. Ci offre l' opportunita' di recuperare tutti quei valori che ci sono stati strappati: il concetto di famiglia , come nucleo forte e fondante della societa', il concetto di comunità e di unita' politica in uno stato che sia veramente unito e forte a tutela del suo popolo, il ritorno alla terra e ad un economia giusta, il ritorno alla pace sociale e ad un sistema istituzionale veramente rappresentativo. Il silenzio mediatico di cui è vittima Forza Nuova nulla potrà verso questa rivoluzione che procede silenziosa ma che al momento opportuno si rivelerà rapida come un baleno. On Roberto Fiore 

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