Forza Nuova Varese

Inoltre il mercoledì sera si terranno i corsi di formazione forzanovista.


Più buia la notte più Luminosi i fuochi


forzanuovavarese@gmail.com
lottastudentescavarese@gmail.com

sabato 29 dicembre 2012

Firme per le elezioni

Come tutti ben sapete a febbraio ci saranno le elezioni sia Nazionali che Regionali.
E' vitale e importante che Forza Nuova sia presente ad entrambe le competizioni elettorali.
Per far si che questo possa avvenire è necessario raccogliere un determinato numero di firme.
Abbiamo già iniziato da ca un mese, come Forza Nuova Varese la raccolta delle Firme. Si rende però necessario che Tutti, militanti,simpatizzanti e tesserati firmino e facciano firmare i moduli elettorali di Forza Nuova.


Come si Firma e dove.

Per firmare basta un documento di identità valido e apporre la propria firma nel modulo elettorale.
Dove: presso la sede di Varese di Forza Nuova, presso i gazebo che stiamo tenendo in tutta la provincia di Varese oppure siamo disposti a venire presso il vs domicilio con appuntamento.

Appuntamento gazebo Forza Nuova Varese.

Sabato 29 12 2012 dalle ore 14.30 
Domenica 30 12 2012 ore dalle ore 14.30

per informazioni contattare Federico 338 7573557
oppure chiamare Gianfranco.

sabato 22 dicembre 2012

Varese: Forza Nuova tra la gente anche con il freddo. Ecco le iniziative


VARESE - L'incombere della stagione invernale ha come costanti l'esponenziale aumento delle precipitazioni e la brusca diminuzione delle temperature. La partitocrazia “tradizionale”, in questo particolare periodo si rintana nelle proprie sedi, nei circoli e delega a servili pennivendoli della (dis)informazione locale e nazionale il compito di “apostoli” fra la gente. Al contrario Forza Nuova, dalla sua fondazione predilige le strade e le piazze come luoghi ideali per ascoltare le comuni problematiche e proporre le proprie soluzioni. A seguire il resoconto delle ultime due settimane:
Svolti cinque banchetti propagandistici ( sabato mattina 1/12 presso il mercato comunale di Busto Arsizio, sabato pomeriggio 1/12 in Via Milano a Busto Arsizio, Domenica pomeriggio 2/12 in C.so Matteotti a Varese, sabato pomeriggio 8/12 in P.zza Carducci a Varese, domenica pomeriggio 9/12 in P.zza XX Settembre a Varese) distribuita un'interessante sintesi programmatica e raccolte decine e decine di sottoscrizioni utili la presentazione delle liste del Movimento alle imminenti consultazioni regionali e nazionali. In due occasioni inoltre, l'attivismo militante varesino ha oltrepassato i confini provinciali: nelle mattinata di mercoledì 5 dicembre i giovani di Lotta Studentesca (emanazione giovanile del Movimento) hanno partecipato a Pavia presso l' ITIS Cairoli ad un presidio di protesta indetto a causa della decisione del Comune di destinare quarantacinquemila euro alle scuole private << mente la scuola pubblica cade letteralmente a pezzi, mentre mancano i fondi per il materiale didattico, per i laboratori il Comune destina quarantacinquemila euro a cinque istituti privati. E' una vergogna! >> tuona Matteo Sfondrini, responsabile LS Pavia che continua << in questa direzione il sapere viene mercificato, e di fatto si ostacola realmente il diritto allo studio a tutti quei ragazzi che non vogliono, non possono sborsare rette annuali a tre zeri>> nella serata di domenica 9/12,invece, il nucleo forzanovista dell'alto varesotto insieme alla comunità militante dell'olgiatese ha realizzato e posto a Olgiate Comasco, sulla cancellata del centro congressi Medioevo uno striscione recante la scritta: “GIROTONDI E CANZONETTE? PIOMBO DI STATO UNICA SOLUZIONE!” rivolto al locale circolo del PD ( organizzante nella serata di lunedì 10/12 un'assemblea pubblica intitolata “contro tutte le mafie” ospitante fra l'altro l'On. Walter Veltroni membro della commissione parlamentare antimafia) ed alla partitocrazia istituzionale in generale, rea di impersonificare , da ormai settant'anni a questa parte, politiche parolaie e inconcludenti nella lotta alla criminalità organizzata << mentre si indicono serate musicali, convegni, cortei, “carovane” la mafia uccide, estorce, compie violenze e abusi, praticamente indisturbata, sostituendosi al potere sovrano dello Stato. La risoluzione di questa gravosa problematica può avvenire esclusivamente attraverso i commissariamenti, l'intervento massiccio dell'esercito, il carcere duro e se necessario anche le esecuzioni. I mafiosi siciliani, i camorristi, gli affiliati all ' Andrangheta e alla Sacra Corona Unita arresteranno il loro infame operato solo quando ritorneranno ad avere paura dello Stato, paura della Legalità, paura della Giustizia >> Russo Federico, referente forzanovista per la bassa comasca e l'ogiatese e responsabile organizzativo della sezione di Varese. (riceviamo e pubblichiamo)

I prossimi appuntamenti saranno:
Domenica 23/12 dalle 14 alle 19 banchetto a Varese in P.zza San Giuseppe

mercoledì 19 dicembre 2012

Fiore (FN): " scengeggiata Benigni, ecco come vengono speso i soldi degli Italiani"

L'onorevole Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, in merito all'ennesima sceneggiata di Roberto Benigni, pagata a peso d'oro dalla Rai, e quindi da tutti i cittadini italiani, dichiara: " Forza Nuova non può che considerare offensivo, vergognoso ed immorale la decisione dei vertici della televisione pubblica di pagare, poco meno di 6 milioni di euro, lo spettacolo in prima serata di Roberto Benigni sulla costituzione italiana. In un momento di grave crisi economica, la Rai non trova di meglio da fare che pagare come uno sceicco un attore di "regime" per uno spettacolo di dubbio gusto. Idolatrare una costituzione come quella italiana, vecchia e lontana anni luce dalla realtà di tutti i giorni ( la repubblica sarebbe fondata sul lavoro !), e per di più essere strapagati, rappresenta la classica immagine di un'Italia forte con i deboli e debole con i forti. Forza Nuova artefice di un Italia profondamente diversa, grande ed indipendente, ha tra i punti cardine del suo programma politico, il radicale cambiamento dell'ordinamento statale. Forza Nuova invita i cittadini italiani al boicottaggio del canone Rai e si fa promotrice di una proposta di legge per dare finanziamenti alle emittenti locali, uniche a fare servizio pubblico".

domenica 9 dicembre 2012

Fiore (Forza Nuova): Monti si dimette? Il suo governo il peggiore della storia d’Italia


Il Segretario Nazionale di Forza Nuova On. Roberto Fiore, in merito alle dimissioni di Mario Monti, annunciate dallo stesso  presidente del consiglio, dichiara: “ Forza Nuova chiede l’immediato scioglimento delle camere per poter andare a votare il prima possibile. Il governo Monti sarà ricordato come uno dei peggiori dell’Italia repubblicana: il debito pubblico è vertiginosamente aumentato, il livello di disoccupazione giovanile è ai massimi storici, i suicidi a causa delle politiche economiche folli del governo sono una triste realtà, i piccoli imprenditori stanno scomparendo, e l’assoggettamento al potere criminale finanziario – bancario non conosce vergogna.
Per Forza Nuova, unico movimento politico che ha da sempre considerato l’ avvento dall’alto di Mr Monti non come una benedizione, ma come una disgrazia per l’Italia e gli italiani,  oggi rappresenta un giorno di festa, un primo passo per quella rivoluzione italiana che il Movimento si fa promotore.
Il caos della situazione politica italiana, la gravità della situazione economica e le grida di disperazione di centinaia di migliaia di persone che non ricevono più stipendi o il cui salario è totalmente insufficiente al mantenimento di una famiglia, l’avanzata devastante di debito e usura nelle maglie della società italiana, sono la premessa di un rivolgimento politico che non può essere messo in atto dal sistema o da movimenti quale quello di Grillo.
In questo momento Forza Nuova non si accontenta di configurarsi come ” l’unica
opposizione” ma ha il coraggio di affermare, grazie alla credibilità del proprio programma e agli uomini e alle donne di valore che ha aggregato in anni di lotta, di “essere gli unici a poter salvare l’Italia”.

Forza Nuova, nel continuare la sua campagna nazionale “ ARRESTATELO” contro Mr Monti, annuncia fin da ora che  sarà nuovamente in piazza assieme agli italiani con manifestazioni in ben 12 città d’ Italia contemporaneamente, sabato 15 dicembre, con la sua determinazione, la sua estraneità al sistema, la sua volontà rivoluzionaria, per chiedere l’immediato ritorno alle urne.





                                                                                                          On. Roberto Fiore
                                                                                                     Segretario Nazionale FN

mercoledì 5 dicembre 2012

Culle vuote ad occidente

"FORZA NUOVA DIXIT.... SONO ANNI CHE IL MOVIMENTO RIPETE QUELLO CHE NESSUN PARTITO ED ISTITUZIONE HA IL CORAGGIO DI AMMETTERE...
SE NON SI INVERTE LA ROTTA,SE NON SI ABROGANO LE LEGGI ABORTISTE E NON SI RECUPERA UNA CULTURA DELLA FAMIGLIA E DELLA CRESCITA DEMOGRAFICA,
L'ITALIA RISCHIA L' ESTINZIONE..."
NOI NON DICIAMO CIO' CHE E' BELLO SENTIRE,DICIAMO CIO' CHE DEVI SENTIRE: LA VERITA'!!

Sembra il sequel del film “I figli degli uomini”, ma il copione non l’ha scritto P. D. James. Dall’Italia alla Germania, spira un vento di abissale inverno demografico. A Madrid è uscito il libro di Alejandro Macarrón Larumbe dal titolo emblematico, “El suicidio demográfico de España”. Dagli attuali 47 milioni di abitanti, la Spagna è destinata a passare a 35 milioni in trent’anni. “La Spagna sta attraversando una grave crisi economica, ma alla fine molto più pericolosa, anche se vi si presta poca attenzione, è la crisi demografica”. 
Secondo i dati recenti dell’Instituto Nacional de Estadística, rispetto al 2011 c’è stato ben il 3,5 per cento in meno di figli in Spagna. La fertilità è scesa al tasso irrisorio di 1,35 figli per donna, 1,31 per le donne spagnole native. Scrive Macarrón Larumbe che “in ventuno province spagnole su cinquanta, ci sono più morti che nati”, e senza il contributo dei bambini degli immigrati, il numero di province con popolazioni in declino sarebbe stato di almeno quaranta. “L’età media del popolo spagnolo è in aumento senza sosta, a un ritmo di un anno di età ogni quattro anni”. Larumbe parla della “morte demografica a cui ci siamo condannati da quando abbiamo insieme deciso di ignorare il più fondamentale di tutti gli istinti di sopravvivenza, avere dei figli”.
Anche in Italia un libro prende di petto la questione dell’eclisse demografica. Scrive l’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, nel suo recente saggio “Sviluppo e declino demografico in Europa e nel mondo” (edizioni Marietti), che la popolazione italiana – al pari di quella giapponese – è la più invecchiata del mondo. “Se non ci saranno aumenti nei prossimi decenni per l’indice di fertilità, nel corso di due generazioni il numero delle donne italiane e quindi degli italiani sarà dimezzato”. In generale per l’Europa, Fazio sostiene che “popolazioni con tendenze in atto come quelle rilevate e sommariamente descritte nei paesi europei sembrano condannare queste popolazioni nel giro di qualche generazione a una sorta di eutanasia sociale”.
Secondo i dati più recenti, raccolti e diffusi dall’Economist, su quindici paesi europei che hanno riportato il tasso di fertilità relativo al 2011, undici hanno assistito a un tragico declino. Anche il gigante tedesco affonda. Uno studio pubblicato dall’Istituto federale per la ricerca sulla popolazione indica un trend nichilista: “In Germania si è fatto strada l’ideale di una rinuncia volontaria ai figli”. Il trend tedesco è persino peggiore di quello della Spagna, tanto che il settimanale tedesco Spiegel ha titolato un lungo servizio “Una terra senza figli”. Nel 1910, al tempo della Belle Epoque, due milioni di bambini nascevano ogni anno in Germania. Un secolo più tardi, con il cinquanta per cento di persone in più, ne sono nati meno di 700 mila all’anno, di cui oltre 200 mila da genitori stranieri. Il numero delle nascite in Germania è sceso ai livelli del Dopoguerra. Il tutto nonostante gli incentivi del governo a ribaltare il trend in quella che è la più fiorente economia d’Europa.
“Italia, Grecia, Portogallo e Austria, insieme ad altri paesi europei, hanno un profilo demografico allarmante”, scrive Macarrón Larumbe, che chiude il libro con una tetra profezia: “Senza la risorsa più preziosa che esista, l’essere umano, non ci sarà prosperità in futuro, a eccezione di cimiteri e villaggi abbandonati”.
Per avere una popolazione stabile sul piano demografico occorre un tasso di fertilità di 2,1 figli per donna. Le statistiche dell’Onu, da poco diffuse, sono una condanna a morte per l’Europa: Grecia (con un tasso di fertilità pari a 1,46), Portogallo (1,36), Italia (1,38) e Germania (1,36) sono le più deprimenti. Francia (1,97), Inghilterra (1,83) e Svezia (1,9) fanno meglio, ma soltanto grazie a una nutrita presenza di immigrati. Adesso paragoniamo le cifre degli stessi paesi negli anni Sessanta: Grecia (2,27), Spagna (2,7), Portogallo (3,29), Italia (2,29), Germania (2,3), Francia (2,7), Inghilterra (2,49) e Svezia (2,23).
Austin Ruse, presidente del Catholic Family and Human Rights Institute, ha appena dichiarato che “il mondo si trova di fronte a un inverno demografico”. L’Unione europea è la regione del mondo che presenta il più basso tasso di fecondità (1,47 figli per donna) e la più alta percentuale di popolazione ultrasessantaquattrenne (16,4 per cento degli abitanti nell’Europa dei dodici). E’ anche l’unica area del mondo dove gli ultrasessantaquattrenni sono più numerosi dei bambini (i minori di quattordici anni sono solo il 16,2 per cento). L’Europa sfigura non soltanto nel confronto coi paesi del Nordafrica e medio oriente (3,4 figli per donna, 3,6 per cento di anziani, 37,8 per cento di bambini), cioè l’area da cui proviene la maggior parte dei suoi immigrati, ma anche con gli Stati Uniti, dove il tasso di fecondità è pari a 2,1 figli per donna, gli anziani sono il 12,3 per cento della popolazione, i bambini il 21,7 per cento.
Le cifre sono la conferma di una serie di saggi di successo che hanno raccontato la spaventosa crisi demografica in cui sono piombate le società più ricche, avanzate e libere del mondo. Libri di recente pubblicazione, come “The empty Cradle” di Philip Longman e “Fewer” di Ben J. Wattenberg, hanno descritto le potenzialmente tragiche conseguenze di questo declino. Da mesi i giornali liberal che un tempo si preoccupavano per gli orrori di una “esplosione della popolazione” (come nell’implacabile Anne Ehrlich, autrice nel 1968, con il marito Paul, del famigerato “The Population Bomb”, in cui per il 1980 prediceva l’estinzione dei cetacei e la trasformazione della Gran Bretagna in landa poverissima) oggi si domandano se le società libere hanno davvero “intenzione di sopravvivere”. In questo momento la risposta, con poche eccezioni, è no.
I dati raccolti da Longman e Wattenberg sono illuminanti. Numerose nazioni, tra cui la Russia, la Spagna, l’Italia e la Repubblica ceca, hanno un tasso di natalità tra 1 e 1,3 e sono già caratterizzate da una rapidissima riduzione della propria popolazione. Il collasso è iniziato.
Vi è anche una preoccupazione di carattere economico, che si registra in questi due anni di crisi. Ha titolato di recente il magazine americano Forbes: “Cosa c’è dietro al declino dell’Europa? La demografia, stupido”. In uno studio commissionato dall’Unione europea, la Rand Corporation ha denunciato che “la riduzione del capitale umano” è accompagnata da una potenziale riduzione di produttività, da una conseguente pressione sul “sistema pensionistico e di previdenza sociale” e da una minore capacità di “assistere la sempre più numerosa popolazione anziana”. Dunque meno lavoratori, più pensionati e una crisi fiscale per il welfare europeo. Una popolazione più anziana possiede minori capacità innovative e imprenditoriali, ed è quindi meno in grado di stimolare adeguatamente lo sviluppo dell’economia nazionale. Per di più, gli stati che costringono i giovani a pagare tasse più alte per mantenere la popolazione anziana non fanno altro che rendere più difficile per le nuove generazioni la creazione di una famiglia. Il serpente si morde la coda in un circolo vizioso di ristagno economico e di invecchiamento della società che il saggista americano Eric Cohen chiama “la via dell’estinzione”. L’Economist, portando dati dell’Osce, scrive che con questo calo demografico anche la crescita della Germania scenderà sotto l’1 per cento.
La nostra epoca e la nostra civiltà non sono le prime a subire una crisi demografica. “Nella nostra epoca”, scrive Polibio attorno al 150 a. C., “tutta la Grecia è stata caratterizzata da una riduzione nel tasso di natalità e da una generale diminuzione della popolazione, a causa della quale le città sono diventate deserte e le campagne hanno smesso di dare raccolti”. Sembra di leggere lo studio scientifico del direttore del Max Planck Institute, James Vaupel, “A Generation of Centenarians?”, pubblicato dal Washington Quarterly.
Vaupel spiega che “i tassi di fecondità sono particolarmente difficili da prevedere”. La sua ricerca rivela che la metà dei demografi pensa che i tassi di natalità bassissimi di Giappone, Italia e Germania siano un fenomeno transitorio. Ma l’altra metà dei demografi pensa che bassi tassi di fertilità, a livelli tra una media di 1 e 1,5 figli per donna, siano suscettibili di essere un modello per molti decenni. Vaupel sposa la tesi dei secondi.
“La distribuzione per età della popolazione si sposterà da orde di bambini a folle di persone anziane. Le famiglie note per essere orizzontali – la gente aveva molti cugini, ma pochi nonni viventi – in futuro saranno verticali, con pochi cugini ma con quattro o addirittura cinque generazioni che vivono contemporaneamente”. In questo clima di abisso demografico che imperversa sui paesi a sviluppo avanzato, l’Italia, come illustra bene Fazio nel suo libro, si caratterizza per essere da tempo ai vertici nel panorama mondiale della bassa fecondità. “L’Italia sta andando verso un lento suicidio demografico”, ha detto anche il cardinale Angelo Bagnasco. Anche le previsioni di Vaupel sono molto fosche per l’Italia: “Se i tassi di crescita restano bassi, la popolazione italiana potrebbe essere di dieci milioni alla fine del XXI secolo”. “L’Italia, diventata il paese più vecchio del mondo con una natalità che è sprofondata, prefigura la demografia di domani nei paesi ricchi”, ha scritto il quotidiano francese Libération. Uno scenario più volte evocato anche dal massimo demografo italiano, Antonio Golini, docente alla Sapienza di Roma, il quale ha detto che “l’estinzione degli italiani nei prossimi centocinquant’anni anni è uno scenario ipotetico, basato su dati reali”.
In Italia il numero di nascite è stato soverchiato dal numero di morti ogni anno dal 1994. Adesso siamo a quella che i demografi chiamano “fertilità più bassa possibile”. Non ci sono precedenti. Già oggi, è in pensione il 22 per cento della popolazione italiana, uno dei tassi più alti al mondo, e il paese devolve il 15 per cento del prodotto interno lordo al sistema pensionistico: più di ogni altro paese europeo. Se è vero che non c’è paese in Europa dove la gente ha abbastanza figli per sostituire se stessa, l’Italia è il primo paese al mondo a fare esperienza del cosiddetto “punto di non ritorno”, quando il numero di persone sopra i sessant’anni eccede il numero di coloro che sono sotto i venti.
La peculiarità del punto di non ritorno dell’Italia è che è considerato “irreversibile”. Secondo le proiezioni demografiche, è altamente improbabile che il numero di persone sotto i vent’anni sarà mai in grado di eccedere ancora il numero degli ultra sessantenni. Statistiche del National Institute on Aging negli Stati Uniti dicono che entro vent’anni il 32,6 per cento della popolazione italiana avrà 65 anni. Trentacinque anni fa, il 9 per cento della popolazione italiana era composta da bambini con meno di cinque anni. Oggi questi bambini formano appena il 4,2 per cento della popolazione. I bambini stanno scomparendo dall’Italia. Secondo la Population Division delle Nazioni Unite, nel 2050 saranno appena il 2,8 per cento della popolazione italiana.
A testimoniare la debolezza della lettura welferista del declino demografico, cioè che i bambini non nascono a causa della mancanza di risorse, ci sono i dati sulla concentrazione del crollo della popolazione. Più presente infatti nell’Italia centrale e del nord industrializzato, le parti più ricche del paese. La città più fertile d’Italia è Napoli, la “capitale dei disoccupati”. Il distretto finanziario di Milano ha uno dei tassi di natalità più bassi al mondo. Genova, storica città industriale, è tristemente nota per avere la proporzione di anziani per giovani più alta al mondo. E se si deve individuare un “ground zero” di questa epidemia di fertilità si deve andare a Bologna, la città della cultura per eccellenza in Italia. Bologna ha più donne laureate di ogni altra regione italiana, la vita è confortevole, il cibo è il migliore e i manichini delle boutique di lusso adornano i marciapiedi medievali. Ma ci sono più chiese rinascimentali che bambini e le donne fanno meno di un figlio. Prendendo di mira anche l’Italia, nelle pagine della rivista Foreign Policy proprio Philip Longman, uno dei più illustri esperti di demografia a livello mondiale, ha scritto che il problema oggi è quello contrario alla sovrappopolazione: una inesorabile “sottopopolazione”.
Nel XIV secolo, l’epidemia ha spazzato via l’80 per cento della popolazione italiana. Nel XXI secolo, sta scomparendo per scelta. Il massimo demografo francese, Jean-Claude Chesnais, autore del saggio “Le crépuscule de l’Occident”, sostiene che è un fenomeno ineludibile, “un ciclo naturale delle civiltà, forse qualcosa di inevitabile”. E c’è persino chi, come Mark L. Haas, predice l’avvento di una “pace geriatrica”, una sorta di grande stasi demografica, grigia e inerte. L’esperto di demografia all’American Enterprise Institute di Washington, Nicholas Eberstadt, sostiene che in questo scenario non si possono fare pronostici: “Quello che sta accadendo non era mai successo nella storia dell’umanità, è una terra incognita. Se continua così in una generazione ci saranno paesi in cui i soli familiari di sangue saranno i propri genitori. Non è possibile concepire come sarà questo mondo fra cinquant’anni”.

domenica 2 dicembre 2012

Anche Forza Nuova dice no alla domenica dei negozi


Gentile direttore,
Si apprestano le elezioni politiche che avverranno nella primavera del prossimo anno.
Come al solito tutti i partiti presenti in parlamento (ma proprio tutti,nessuno escluso)incominciano a riempirsi la bocca con le solite poesie in rima delle loro buone intenzioni per il futuro,con le loro promesse a costo zero,con gli impegni che sanno già ora di non potere e non volere mantenere (loro,questa è la verità nuda e cruda,che sono i reponsabili principali della gravissima crisi che questa nostra nazione sta attraversando).
Ora è quantomeno curioso che tra i tanti dilemmi che attenagliano questi personaggi in cerca d' autore ci siano cose di cui agli italiani non può fregare di meno e di cui abbiamo sentito parlare sino alla nausea.
Eppure non esiste un solo partito di tutti quelli che scaldano i seggi parlamentari a parlare forte e chiaro contro la negazione del diritto al riposo domenicale da parte dei lavoratori. Persino quelli che si atteggiano come sepolcri imbiancati alla difesa dei valori cristiani tacciono con un silenzio assordante.
Abbiamo letto, e ce ne rallegriamo,come sia stata la Conferenza Episcopale Italiana e con essa la Confesercenti Varese a riempire questo vuoto criminale lasciato dalla politica dei parrucconi di palazzo..
Su questo tema hanno lanciato la campagna "Liberala domenica", una raccolta di firme per cambiare la legge sulle liberalizzazioni, che risale al 2006, e riportare la regolamentazione del commercio alle regioni(anche se in proposito è utile ricordare ai distratti che la Lombardia del cattolico Formigoni e della Lega sul tema aveva già anticipato i disastri nazionali).
Cesare Lorenzini, presidente di Confesercenti, parla di «problema serio». Tanto serio che domenica scorsa sul sagrato della basilica di San Vittore in meno di un'ora sono state raccolte dal vice delegato Alessandro Milani circa 100 firme.Forza Nuova Varese,come già affermato in tempi non sospetti ,con la propria solidarietà espressa ai lavoratori dell' Azienda Lascor di Sesto Calende, afferma ancora in maniera decisa ed intransigente che non è ammissibile che, per logiche di liberismo e di mercantilismo selvaggio ,dirigenti , sindacati e politici (uniti in uno"strano"connubio) impongano ai dipendenti del settore secondario o terziario lo sradicamento di un giorno da dedicare al proprio Dio (domenica non è un giorno qualsiasi per i cristiani),alla propria famiglia,alle proprie passioni,al meritato riposo.
Non è ammissibile che la grande distribuzione ,il commercio vampiresco che desertifica le città ed i paesi, lo faccia con il ricatto morale dell'assunzione (quasi sempre precaria) o del licenziamento dei lavoratori.
Non è ammissibile che attraverso questi mezzi da imbonitori si tenti di soffocare con una concorrenza sleale le piccole attività che non riescono ,non possono avere gli orari degli squali del commercio.
A costo di ripeterci, ribadiamo con forza l'idea che non è solo una questione di tradizione religiosa, ma è una necessita fisica e psicologica di ogni persona potere riposarsi in pace una volta ogni sette giorni, insieme alle persone con cui vive.
A cosa serve il lavoro, se non è possibile godere il frutto del sudore della propria fronte in serenità?A cosa serve il lavoro, se non è possibile condividere con altri la bellezza di una giornata in cui ogni azione è meno banale, meno frenetica,più umana?
A cosa serve il lavoro se il padre o la madre (il commesso o la commessa nel caso del commercio)che portano a casa il sudato stipendio non sono mai presenti con i propri figli e con i rispettivi coniugi?
Il lavoro nobilita l' uomo; questo è vero. Ma questo avviene se esso è inteso come strumento di elevazione del proprio operare,strumento utile a soddisfare i bisogni non solo banalmente consumistici di una comunità, ma anche intellettuali, affettivi, familiari.
Questo avviene se il lavoro è inteso come strumento per intrecciare relazione formative sotto ogni aspetto,per sviluppare le proprie potenzialità, per porre le basi di una crescita personale che non si limita solamente nel lavoro.
Piena adesione quindi da parte del movimento Forza Nuova a questa battaglia di civiltàcomplimenti alla Cei ed a Confesercenti che dimostrano di avere più senso del reale e coraggio dei parolai di altri partiti e di altre associazioni di categoria.
Sarebbe anche ora che la gente aprisse gli occhi e capisse che la politica dei buffoni di centro-destra o centro-sinistra è buona per i telegiornali della sera,non per la vita reale.
E che solo Forza Nuova come movimento politico difende integralmente il diritto dei lavoratori al riposo domenicale.
Se deve essere una politica alternativa ai soliti noti, che lo sia veramente...

Forza Nuova Varese

martedì 27 novembre 2012

Il governo dei Bilderberg

L'Europa è ormai tutta felicemente conquistata.Il programma messo a punto dalla società segreta Bilderberg nella riunione del maggio 2009 è stato quasi del tutto realizzato. Diciamo meglio: dato che la parte più difficile e tuttavia indispensabile era quella riguardante la liquidazione delle nazioni d’Europa, essere riusciti a impadronirsene è il segnale che ormai l’opera è al sicuro, nulla potrà più ostacolarne il completamento. Le bandierine del Bilderberg sventolano allegramente sui colli e le torri europee più importanti. La Banca centrale europea ne è per certi aspetti il capolavoro. Attraverso la Bce il Bilderberg ha in mano la vita di quasi tutti gli Stati che, con una decisione illegittima e assurda dei loro governanti, hanno rinunciato a battere moneta e si sono consegnati alla volontà di coloro che ne sono i padroni (partecipanti al patrimonio): Beatrice d’Olanda, il principe Constantjin, Sofia di Spagna, Philippe del Belgio, David Rockfeller, Filippo di Edimburgo, Mario Draghi (in quanto partecipante della Banca d’Italia), tutti membri del Bilderberg e presenti alla riunione del 2009. Le partecipazioni degli Stati sono in percentuali minime e forse servono, oltre che a salvare le apparenze, anche a ricompensare i politici per la loro rinuncia alla creazione e alla gestione della moneta. Cosa avevano deciso i membri del Bilderberg nella riunione del 2009? Volendo raggiungere come meta finale la realizzazione di un’unica civiltà planetaria, ne erano state predisposte le tappe (ormai per quanto riguarda l’Occidente quasi raggiunte): la distruzione delle identità nazionali, da perseguire attraverso la sovversione dei valori che vi si fondano e l’eliminazione dei singoli Stati; il controllo centralizzato di tutti i sistemi educativi di cui l’avvio è stato dato in Europa con il Trattato di Maastricht e la cosiddetta “armonizzazione” dei programmi scolastici; il ripudio delle discipline storiche e del loro insegnamento in quanto possibile ostacolo nei giovani all’accettazione del Nuovo Ordine Mondiale e al superamento psicoaffettivo del valore della patria, della tradizione, dei costumi in tutti i campi; il controllo delle politiche interne ed estere, come già avviene in Europa attraverso l’esame preventivo delle finanziarie e i vari trattati sui confini, sull’immigrazione, sull’uguaglianza dei diritti; una lingua unica, che è quella già in uso e che a poco a poco tutti sono obbligati ad adoperare: l’inglese. Il perno sul quale i bilderberghiani si fondano in tutti i loro progetti è però sempre quello finanziario visto che, tramite le banche e le speculazioni di Borsa, riescono a guidare concretamente ogni tipo di politica riducendo a propri esecutori gli uomini di governo dei singoli Stati. L’instaurazione di un mercato unico e di una moneta unica è quindi la meta più importante; ma essere riusciti, con la creazione dell’euro, a eliminare quasi tutte le monete europee rappresenta la loro vittoria più significativa in quanto segnala che il progetto finale è sulla via del traguardo. Di fatto tutta l’operazione “Unione europea” è stata pensata come una specie di esperimento la cui riuscita avrebbe confortato i progettisti nel proseguire sulla stessa strada. Nessuno creda che le crisi finanziarie, l’impoverimento dei popoli, l’eccesso di tassazione, siano per il Bilderberg segnali negativi, tutt’altro: era programmato che sarebbero stati questi gli strumenti con i quali giungere alla meta. Come abbiamo potuto vedere attraverso quello che è successo in Italia, il colpo di forza con il quale un banchiere è diventato capo del governo ha avuto come “giustificazione” il crescere del debito, il differenziale sempre più alto con i titoli tedeschi; ma per chi è padrone del gioco di Borsa provocare tali squilibri è facilissimo, tanto più quando i manovratori sono d’accordo sul da farsi essendo tutti membri del Bilderberg o dei suoi rami più importanti, quali la Trilateral Commission e l’Aspen Institut: Mario Monti, Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Carlo Azeglio Ciampi, Romano Prodi, José Barroso, Giuliano Amato, Vincenzo Visco, Enrico Letta… Tutti nomi citati più volte e da diversi autori, oltre me, negli anni scorsi, quali per esempio Daniel Estulin con il suo “Il Club Bilderberg” pubblicato nel 2005, Marco della Luna con “Euro schiavi” anch’esso del 2005, Elio Lannutti con “La repubblica delle banche” pubblicato nel 2008, senza che nessuno li abbia mai smentiti. Dunque possiamo constatare che tutte le previsioni si sono avverate: gli Stati d’Europa hanno perso la sovranità, l’identità, le loro ricchezze e quelli più difficili da domare a causa della loro creatività, del loro attaccamento alla propria storia, alla propria indipendenza, quali la Grecia, l’Irlanda, la Spagna, l’Italia, sono stati ridotti, tramite la pressione sui titoli sovrani, a dipendere dalla “generosità” dei banchieri con una nuova, orribile immagine di sé, quella di “mendicanti”, di possibili ladri cui è pericoloso prestare soldi se non danno se stessi e i propri figli in garanzia. I banchieri hanno adesso finalmente raggiunto il loro ultimo scopo: darsi la mano diventando interscambiabili con i politici e proclamando così apertamente che è iniziata una nuova era: il Regno dei Banchieri. Avevo scritto due anni fa, nella Dittatura europea, che avrei creduto a questa ricostruzione, che pure ero stata io stessa a fare con puntigliosa, scrupolosissima ricerca, il giorno in cui avessi visto i banchieri mettersi al posto dei politici. E’ proprio quello che è avvenuto. Ed è avvenuto - cosa incredibile - con l’aiuto, la complicità dei politici. Ho tante volte interrogato negli anni scorsi i maggiori leader del mondo politico, religioso, industriale, giornalistico sul perché avessero accettato in silenzio di uccidere se stessi, insieme all’ Italia, senza riuscire ad avere una risposta. Oggi però non possono continuare a tacere e consegnarsi alla storia come dei vigliacchi traditori della propria nazione e del proprio popolo. E’ indispensabile che si scuotano dalla passività nella quale sono sprofondati e si convincano che la desertificazione attuale dei partiti, l’assenteismo e il ripudio degli elettori, perfino la corruzione che ha invaso tutte le istituzioni, sono la conseguenza di questo tradimento perché nessuno ha più davanti a sé una patria da difendere, un valore collettivo in cui credere, un futuro in cui sperare e da costruire per i suoi figli. 

il governo degli onesti e dei tecnici condona una truffa colossale


98 MILIARDI di euro equivalgono a ben 5 manovre economiche. Sono i soldi che alcune concessionarie di slot machine avrebbero dovuto allo Stato secondo una indagine della Finanza. Di quei 98 MILIARDI   (lo scrivo maiuscolo perché sia chiaro che non sono milioni) ne abbiamo recuperati 2,5 in primo grado. Gli altri 96, che potrebbero impedire i tagli al welfaire, che potrebbero diminuire i costi del lavoro e creare occupazione, che potrebbero essere dati al volontariato per sostenerlo nella fondamentale opera sociale, che potrebbero evitare tagli lineari alla sanità, che potrebbero permettere incentivi per gli insegnanti, che potrebbero andare all'università per abbassare le rette e alla ricerca delle energie alternative, che potrebbero impedire i tagli alle forze dell'ordine e quindi alla sicurezza dei cittadini, che avrebbero potuto impedire di portare l'IVA al 21% e il rialzo che arriverà, che avrebbero potuto impedire l'IMU sulla prima casa ecc. 
Quei NOVANTASEI MILIARDI DI EURO mancati che potrebbero perfino abbassare parte del nostro debito pubblico, neanche un governo che parla ogni istante di rigore, che chiede ai cittadini lacrime e sangue, che taglia da una parte, quella essenziale per la persona, e aumenta dall'altra i costi della vita, rendendoci tutti un po' più poveri: insomma tutti uguali nella povertà, niente più classi intermedie. Solo i "poveri" (la maggioranza) da una parte e i ricchissimi (pochi) dall'altra. Situazione che mi ricorda regimi che spero non tornino mai. 
Prima del 2002 le slot machine(o videopoker) erano illegali e facevano gola alla criminalità organizzata che se l'è vista brutta quando lo Stato ha giustamente deciso di  regolarizzare il settore.Lo ha fatto obbligando i gestori a collegare ogni macchina al sistema telematico di controllo della Sogei, società di Information and Communication Technology del Ministero dell'Economia e delle Finanze. In questo modo non può sfuggire nessuna giocata al controllo e l'entrata delle tasse è garantita.  Ma a quanto pare le società non hanno provveduto. Di chi è la colpa? Questo è uno dei temi del procedimento a loro carico. Di certo il mancato allacciamento ha permesso di risparmiare, e molto, sulle tasse. Possiamo chiamarla evasione fiscale? le società concessionarie si erano impegnate perché tutto funzionasse a puntino ed è per questo che parte cospicua della sanzione, oltre ai sospetti di evasione, è costituita da quelle che vengono definite “inadempienze contrattuali”. Che prevedevano, nero su bianco, penali severissime. «Fare un contratto con lo Stato è una cosa seria o no?», si chiede il pm. La risposta è ancora appesa nell’aria. Così come la decisione finale sui 98 MILIARDI. C'è poi il caso del colonnello Umberto Rapetto, per anni comandante del Nucleo speciale  frodi telematiche, “dimessosi” recentemente, che ha suscitato non poche perplessità soprattutto nel mondo di internet. Ci sarà un fondo di verità in quanto sostiene la rete?
Quei 98 MILIARDI equivalgono a una multa complessiva che diverse concessionarie di slot machine dovrebbero pagare allo Stato e che nel processo della Corte dei Conti  diventano 2 e mezzo. Oltre il 90% di sconto. Rigore? Lacrime e sangue? Moralità? Legalità? Guerra aperta all'evasione o al pensionato al quale l'INPS per suo errore magari, ha dato 10 euro in più con cui ci si è comprato un filetto? Le società sono: Atlantis World Giocolegale limited, Snai spa, Sisal spa, Gmatica srl, Cogetech spa, Gamenet spa, Lottomatica Videolot Rete spa, Cirsa Italia srl, H.b.G. Srl e Codere spa che avrebbero cagionato l’inefficace funzionamento del servizio pubblico, nonché causato lo sperpero delle molteplici risorse finanziarie pubbliche impiegate, nella prevenzione e nel contrasto del gioco illegale; per il mancato avviamento della rete telematica; per il mancato completamento dell’attivazione della rete; per il mancato inserimento in rete di molti apparecchi installati; per il mancato rispetto dei livelli di servizio”.
Guerra aperta all'evasione allora, o al pensionato al quale l'INPS per suo errore magari, ha dato 10 euro in più con cui ci si è comprato un filetto?
La guerra all'evasione deve essere in primis una guerra di fermezza, di certezza della pena, anche lì, di annullamento degli sconti fiscali che anche culturalmente permettono i perpetrarsi di comportamenti illegali. É per di più il gioco d'azzardo, anche se “legale”, può provocare in alcune persone una dipendenza pari alla peggiore delle droghe. La fermezza, la severità, la forza della legge deve dunque essere perfino maggiore in questo caso. Invece no. Eppure 96 MILIARDI DI EURO adesso potrebbero fare ripartire alla grande il paese.
Pochi giornalisti ne parlano, perché le concessionarie fanno pubblicità? e i partiti? Chissà, magari qualcuno ha ricevuto da queste dei finanziamenti? E il governo? Per di più tecnico, perché non punta i piedi ora, chiudendo il suo mandato restituendo agli italiano ciò che è stato tolto recuperare parte di quei soldi e cambiando leggi sempre meno leggi e sempre più consigli per gli acquisti?

lunedì 12 novembre 2012

Ciao Pino

E’ morto Pino Rauti.Forza Nuova, nell’esprimere il proprio cordoglio, ricorda la sua figura di storico, di intellettuale, di perseguitato politico.
Fu, per anni, ostile verso la nostra comunità politica, gli va, tuttavia, riconosciuto il cambiamento di posizione che lo portò a comprendere l’importanza di quel gruppo umano che si identificava con il nostro “Foglio di Lotta”, gruppo con cui avviò anche una fase di collaborazione, attraverso la firma del Patto d’Azione.Che Dio accolga la sua anima.


giovedì 25 ottobre 2012

Nuovo nucleo di FN a Busto (Varese)

Nella giornata di sabato si è segnato un'importante passo avanti per quanto riguarda l'attivismo forzanovista in provincia di Varese: grazie ad una dozzina di nuova adesioni è stato ufficializzato il Nucleo Territoriale Bustocco (responsabile Antonio de Bernardis, mail:bustoforzanovista@virgilio.it tel:349-5016885) e nel pomeriggio, godendo anche della collaborazione del Movimento Patria Nostra, si è tenuto a Busto nella centralissima Via Milano un attivo presidio propagandista vertente su due importanti tematiche: l'analisi delle 4 proposte referendarie sul lavoro e contro i privilegi della casta promosse in questo periodo da numerosi esponenti della sinistra partitica e sindacale ( Forza Nuova in fede alle sue radici nazional-popolari, superando in questa peculiare situazione i tradizionali steccati politico-ideologici, si impegna concretamente a sostenere i quesiti proposti; al contempo, denunciando una grave e furbescamente omessa ipocrisia di fondo, invita esplicitamente i comitati, qualora raggiungano il quorum, a non incassare i rimborsi pubblici e a rendersi protagonisti della promulgazione di una normativa che estenda l'abrogazione dei ristorni anche all'ambito referendario, ritenendo che la Nazione abbia ben altre priorità ben lontane dall'ingrassare una classe politica inconcludente, individualista, sempre più lontana dai reali bisogni della collettività) ed il progetto “Resque Precarity” finalizzato ad arginare la precarietà lavorativa, in special modo per quanto riguarda i lavoratori interinali. Forza Nuova, conferma la propria presenza attiva a Busto Arsizio come a Varese ed annuncia i suoi prossimi appuntamenti: . Sabato 27/10/12 dalle ore 14 alle 19 gazebo propagandistico a Varese in Piazza XX Settembre .Sabato 10/11/12 dalle ore 14 alle 19 gazebo propagandistico a Busto Arsizio in Via Milano In allegato: i volantini distribuiti, la foto del gazebo di via Milano ed infine Russo Federico di Forza Nuova Varese, in compagnia di Antonio De Bernardis responsabile della sezione di Busto Arsizio

Forza Nuova al 3,9%: SWG occulta il dato!


ROMA, 20/10/2012 – Nella giornata di ieri le maggiori testate italiane hanno pubblicato i sondaggi SWG sulle intenzioni di voto nazionali. Tra il dato sensazionale di Grillo al 21% ed il crollo di molti partiti tradizionali,   ci ha  incuriosito un dato anomalo, la voce “altri di centro destra” data al 4.7,  dato anomalo perché i partiti di destra sono tutti elencati. Allora ricordando di avere un amico all’interno della SWG, lo abbiamo contattato, ed in via tutta informale ci ha riferito che il dato riguarda Forza Nuova data al 3,9%, mentre il restante ad alcune microformazioni della destra radicale inchiodate allo “zero virgola”, inoltre ha aggiunto che la SWG ha preferito mettere Forza Nuova tra la voce generica per alcune non precisate pressioni esterne.
E’ chiara l’intenzione di occultare per non innescare una reazione psicologica di ammirazione negli italiani, che potrebbe portare la formazione ad attestarsi a dati vicino a quelli dei colleghi europei, come Jobbik, Fronte Nazionale e Alba Dorata.
AGENZIA ITALIA PRESS
SONDAGGI  SWG – INTENZIONI DI VOTO NAZIONALI
PD 25,9% (+0,7).
MOVIMENTO 5 STELLE 21,0% (+1,6).
PDL 14,3% (-0,8).
LEGA NORD 6,0% (+0,2).
SEL 6,0% (+0,3).
UDC 5,2% (-0,6).
IDV 4,3% (-1,5).
FLI 2,5% ( = ).
RIFONDAZIONE-COMUNISTI ITALIANI 2,5% ( = ).
LA DESTRA 2,1% (+0,1).
LISTA BONINO 1,0% (-0,2).
VERDI 0,7% (+0,3).
API 0,4% (-0,1).
ALTRI CENTRO DESTRA 4,7% (+0,9).
 

ALTRI CENTRO SINISTRA 1,4% (-0,1).
ALTRI 2,0% (-0,8).
INDECISI, NON RISPONDONO 29,0% (+2,0).
ASTENUTI 18,0% (+2,0).
http://agenziaitaliapress.blogspot.com/2012/10/forza-nuova-al-39-swg-occulta-il-dato.html

mercoledì 17 ottobre 2012

La Francia cancella “Padre” e “Madre”, sostituiti con “Genitore 1″ e “Genitore 2″


Adesso nella Francia del socialista Hollande, si vuole stravolgere  l’utilizzo di padre e madre e renderlo se non fuorilegge, quanto meno irrilevante da un punto di vista legislativo. Il perché è chiaro: perché così si evita la “discriminazione” tra gli eterosessuali e gli omosessuali, tra le coppie etero e quelle omo; il tutto in un’ottica del riconoscimento del matrimonio gay e della possibilità per gli stessi di adottare bimbi.
Robe da matti. Siamo ormai arrivati al limite della farsa. La famiglia è una cosa dannatamente seria per essere annacquata e sterilizzata in questo modo. E al di là di tutte le valide ragioni del perché si debba con forza rifiutare la legittimità di un matrimonio gay, vi è la consapevolezza che snaturare in nome di questo preteso riconoscimento anche i naturali (naturali!) appellativi che i figli danno ai genitori, è oltremodo oltraggioso.
Rimango basito e perplesso davanti a simili proposte. Soprattutto se si leggono le ragioni del ministro francese:
È necessaria per secolarizzare il legame del matrimonio. 
È necessario cosa? Secolarizzare? Ma questi presuntuosi di sinistra non tengono in considerazione l’opinione di tutti i francesi e del fatto che le leggi della natura non sono principi arbitrari che l’uomo può stravolgere a suo piacimento? E questo al di là dei dogmi religiosi e delle posizioni della Chiesa, che peraltro sono non solo condivisibili ma pure assolutamente corrette nelle ragioni?
No. Ovviamente no. Loro pensano sul serio che non sia l’uomo a essere parte dell’universo, ma l’universo a essere parte dell’uomo. Le conseguenze sono la demolizione della società umana dalle sue fondamenta, semplicemente minando le basi della convivenza civile, relativizzandole e piegandole al capriccio di pochi… o per soddisfare il capriccio di pochi.
Nessuno pensa ai bambini, né pensa a come questi cresceranno con due genitori maschi o due genitori femmine. Né quali saranno le conseguenze nella crescita e nella loro formazione. Perché è questa la domanda fondamentale: come potrà mai essere un mondo nel quale non vi è più la naturale distinzione tra uomo e donna, tra la sfera femminile e la sfera maschile? Come potrà mai essere un mondo dove non vi è più papà e mamma, ma genitore 1 e genitore 2? Come potrà mai essere un mondo dove un bimbo cresce in una cronica e legittimata assenza della fondamentale figura paterna e/o della fondamentale figura materna? Che razza di famiglia sarà mai una famiglia dove un bimbo viene educato a chiamare il proprio punto di riferimento Genitore 1 e Genitore 2 o papà e papà, o mamma e mamma?
Credo sarà un mondo alieno. Un mondo votato all’inesorabile declino, fino alla completa estinzione del genere umano, salvo qualche trovata da fantascienza cyberpunk, come figli nati in provetta, i cui geni saranno rigorosamente selezionati, figli clonati, prodotti in serie e magari diventati oggetto di possesso e di capriccio degli adulti. Un mondo dove non esiste più la famiglia, ma un’associazione troppo spesso casuale di individui asettici, privi di identità sessuale, magari persino asessuati o con una identità sessuale arbitraria e/o non definita.
Non sarà certo un futuro che vedrò e vivrò, ma già in queste norme assurde e deliranti, si vede il tratto che lo disegnerà, sempre che non ci svegliamo e ci soffermiamo a riflettere, ponendoci la domanda se questa è la strada giusta. La natura non fa nulla a caso. La famiglia non è un capriccio umano, è il fondamentale mattone della società umana, senza il quale l’intera civiltà e l’esistenza dell’uomo verrebbe inesorabilmente compromessa.

lunedì 15 ottobre 2012

Cospito (FN): "Profumo e Monti distruggono la scuola"

Con la legge di stabilità, che è una nuova presa per i fondelli per gli italiani, costretti a subire un'angheria dopo l'altra da parte di questo governo, non di tecnici ma di autentici peracottari, arriva l'ennesimo colpo alla scuola e alla categoria dei docenti. Dal prossimo anno scolastico infatti, l'orario di cattedra degli insegnanti verrà portato da 18 ore a 24 senza alcun aumento di retribuzione. Il ministro della P.I. Profumo, che ha già dato buona prova di sè dimostrando, come del resto diversi suoi predecessori, di non conoscere i meccanismi della scuola italiana, ha sentenziato che bisogna portare la scuola ai livelli standard dell'Unione Europea. Intanto va contestata la favola che gli insegnanti lavorino solo 18 ore settimanali, infatti a queste ore frontali di cattedra vanno sommate le decine di ore annuali delle riunioni collegiali ( riunioni di classe, collegio dei docenti, riunioni di dipartimento, riunioni mirate per gli studenti portatori di handicap,prescrutini, scrutini, compilazione dei pagellini ecc., ricevimento delle famiglie e quant'altro) oltre le ore trascorse a casa a correggere i compiti scritti e a preparare le lezioni. Del resto il lavoro svolto dagli insegnanti, chiamati ormai ad essere anche psicologi, assistenti sociali, infermieri e quant'altro, è un lavoro di qualità e non facilmente quantificabile. Basti pensare al fatto che per diventare insegnanti, non basta una laurea ma bisogna essere pluriabilitati, aver cioè sostenuto e superato svariati concorsi. Profumo ha detto che bisogna adeguare la scuola italiana ai parametri europei ? Beh.. allora intanto il governo adegui gli stipendi che, come è noto, sono in Italia i più bassi in Europa, adegui le strutture scolastiche che sono carenti, vergognose e a rischio. E come quantificare l'obbligo di vigilanza in tempi difficili come questi, con una generazione piena di problemi ? Profumo, ministro dei miei stivali, dimentica che il contratto degli insegnanti è scaduto dal 2009 e non è stato più rinnovato, che le retribuzioni sono bloccate e che addirittura dalla busta paga dei docenti sono stati tolti i 13 euro della "vacanza contrattuale. Un governo di pezzenti e di peracottari dunque. Profumo del resto dovrebbe sapere che se, ad esempio, in Germania la cattedra di un insegnante è di 24 ore, le ore svolte sono di 45 minuti, con a disposizione laboratori informatici e linguistici, aule di scienze e di fisica, strutture sportive e ricreative che gli studenti italiani si sognano, e che gli insegnanti tedeschi percepiscono uno stipendio che è più del doppio di quello degli italiani. E poi, ve lo immaginate un insegnante di matematica che per 1500 euro mensili deve spiegare alla lavagna 24 ore a classi di 30-35 studenti ? O un insegnante di filosofia, o di italiano, o di arte che deve parlare a voce alta per ore e ore ? Andiamo. Va da sè che ad un certo punto, i docenti, esausti e mal pagati, incroceranno le braccia e questo sarà fatale. La scuola è in fermento e forse, finalmente la rivolta è alle porte, ma ancora una volta questo governo l'ha fatta grossa, dimostrando tuta la sua approssimazione, la sua incompetenza e la sua mancanza di responsabilità. A pagare saranno come sempre le famiglie che avranno per i loro figli una istruzione di livello sempre più scadente. Finchè dura... Prof. Nicola Cospito

lunedì 8 ottobre 2012

SERATA FORZANOVISTA CON GLI ANTICA TRADIZIONE

Nella serata di sabato 13 ottobre la sezione varesina di Forza Nuova terrà presso i propri locali (Viale Ippodromo 44, Varese) un interessante serata di musica alternativa; ospiti dell'evento saranno gli Antica Tradizione. Durante tutta la durata del conerto sarà attivo un servizio ristoro, salamelle e birra a fiumi : CHI NON VIENE E' UN COMPAGNO !

domenica 7 ottobre 2012

FORZA NUOVA SHOCK, MOBILITA 5000 CAMICIE BIANCHE IN TUTTA ITALIA


ITALIA - Giorno 29 settembre in 10 piazze d'Italia Forza Nuova ha messo in campo altrettanti cortei, tra cui Roma, Palermo e Brescia, dove hanno partecipato rispettivamente 1200, 1000 e 500 attivisti, tutti rigorosamente in camicia bianca, in fila e  ranghi serrati.
Il movimento capitanato da Roberto Fiore (ex eurodeputato), si presenta così come partito dell'ordine nel caos generale di un Italia non troppo distante dagli scenari di una Grecia mortificata che crede sempre di piu' in Alba Dorata, movimento nazionalista amico di Forza Nuova, che ha ottenuto l'elezione di 21 parlamentare nelle ultime  politiche greche. 
Intanto l'ANPI tuona contro i permessi a manifestare dati a Forza Nuova dai prefetti e dai questori.


domenica 30 settembre 2012

Fiore (FN) scrive alla Curia Veronese

Alla Curia Veronese e ai giornali: Leggo soddisfatto, tra le righe dei giornali, di una volontà di rilancio della dottrina sociale da parte di illustri personalità della chiesa. E' sicuramente importante che in una citta' di forti tradizioni cattoliche come Verona, si celebri un evento, quello legato alla Dottrina Sociale della Chiesa, altamente significativo in un momento di straordinaria crisi. E' un fatto che la Dottrina Sociale fu disegnata in una fase di sbandamento e conflitto, la fine del XIX secolo, dove si confrontavano con impeto due dottrine, quella socialcomunista e quella liberalcapitalista. Leone XIII scrive parole che suonano durissime verso l'ipercapitalismo che oggi impazza:"La cupidigia dei padroni e la sfrenata concorrenza" che creano poverta', colpiscono "gli indifesi operai" e "l'usura divoratrice continua grazie a ingordi speculatori sotto altro colore". Che oggi questo ipercapitalismo sia rappresentato soprattutto da banche e istituzioni finanziarie, invece che da ricchi industriali, non toglie nulla al fatto che "la ricchezza si accumuli in poche mani e la poverta' si estenda" come presagivano le parole della Rerum Novarum. Con la Rerum Novarum in realta' inizia la storia di una Terza Via anticapitalista ed antimarxista che sancisce la superiorita´ del lavoro sull'economia, insiste per l'allargamento a tutti della proprieta' privata, guarda con sospetto la finanza e condanna aspramente l'usura. Questa terza via riconosce il valore profondo delle corporazioni medioevali (non le lobbi viziate d'oggi) e individua nel capitalismo l'entita' che le distrugge, rendendo i lavoratori sempre piu' soli e indifesi. Per decenni l'Italia, dalle Leggi Sociali degli anni 20 sino allo Statuto dei Lavoratori, ha proceduto nel solco della Dottrina Sociale. Purtroppo oggi dobbiamo invece constatare che le forze reggenti le sorti della politica e dell'economia rappresentano apertamente la parte avversa alla dottrina cristiana. Non si capisce come possano contribuire al dibattito sulla Dottrina Sociale, ministri di un Governo che ha minato la proprieta' della casa con tasse che erodono la già scarsa ricchezza e liberta' delle famiglie e che ergono la BCE al posto di sommo dittatore, che eletto da nessuno, decide della sorte di milioni di persone, trascinandoli sempre di piu' verso la poverta'. Un Governo che ha permesso che in centinaia si suicidassero senza piu' speranza. Non si capisce come possano contribuire al dibattito su questa Dottrina che tanto si identifica con la Civilita' italiana e Cristiana, coloro che in Confindustria e in Abi vogliono ulteriormente ridurre le gia' insufficienti protezioni e tutele per i lavoratori. Le parole di chi tuono' da Roma contro il capitalismo ed il marxismo oggi sono sempre piu' comprensibili a chi ha visto, nel breve lasso degli ultimi 50 anni, le banche trasformarsi da Casse rurali e di risparmio, volte al progresso ed al rafforzamento dell'economia, in Enti anonimi e usurai. A chi ha visto le nostre terre spopolarsi grazie a politiche mirate ad allontanare l'uomo dal lavoro della terra. A chi a pianto vedendo chiudere migliaia di piccole aziende un tempo cuore pulsante dell'economia del nord est. Il Veneto favorito enormemente dalla sua cultura cattolica che lo ha reso prospero, oggi vede il proprio futuro in pericolo grazie alla svolta neo capitalista e finanziaria che per anni ha illuso ed oggi impoverisce. Forza Nuova ha alzato sin dalla sua nascita la bandiera della dottrina sociale della Chiesa e oggi si pone come punto di riferimento per i nuovi poveri, per la gente che crede nell' antico sacrificio ed orgoglio del lavoro agricolo ed artigianale, per i giovani senza futuro, per coloro che diffidano di Goldman Sachs del club Bildeberg e della BCE e intuiscono che dal vero Pensiero Cristiano e Sociale verra' la soluzione al dramma dei nostri tempi. Roberto Fiore

sabato 29 settembre 2012

Sabato 6 Ottobre tutti presenti !
Cena di autofinanziamento della Sezione Varesina di Forza Nuova
Sarà presente alla cena l'Onorevole e Segretario di Forza Nuova Roberto Fiore che sarà a nostra disposizione per l'intera serata.
Appuntamento in sede via Ippodromo 44 Varese.

Quindi ci si vede Sabato sera alle ore 20.30

giovedì 27 settembre 2012

Forza Nuova al 5.5 % per il sondaggio di Affaritaliani.it

Secondo l’autorevole sito affaritaliani.it (http://affaritaliani.libero. it/sondaggi/vota.html?pollId=3339) Forza Nuova è in ascesa esponenziale, sulle orme di Alba d’oro in Grecia o del Front National in Francia, e si attesta al 5,5%, quinto partito in Italia. Evidentemente gli scandali che ormai hanno colpito tutti i partiti tanto a destra quanto a sinistra, lo sconsiderato appoggio della troika PDL-PD-UDC al governo affamatore di Monti, il vento rivoluzionario che soffia in Europa con Alba d’oro, Jobbik, Front National, NOP e tanti altri partiti nazionalisti con percentuali oltre il 10/12% sta per soffiare anche in Italia. Uno scenario inimmaginabile solo pochi mesi fa, con un Movimento 5 stelle che avrebbe la maggioranza assoluta dei parlamentari, i vecchi partiti spazzati via dallo scenario politico e Forza Nuova proiettata verso un successo clamoroso!

Fiore " Vergogna scandalo Regione Lazio"

Le notizie provenienti da Roma stanno dando il colpo di grazia ad un partito, il Pdl, che già non gode di ottima forma. Le immagini scandalose e la riprovevole gestione dal sapore basso demoscristiano dell' utilizzo del denaro pubblico da parte dei vertici romani e regionali del partito, cozzano clamorosamente con il disagio e i disservizi che vivono quotidianamente i cittadini romani e laziali. Ma la cosa che ci preme evidenziare è come, a partire dal Pdl e dalla Presidenza, nel Consiglio Regionale del Lazio fossero tutti d' accordo, per quanto riguarda modalità della gestione dei soldi pubblici. Quello che apprendiamo oggi, infatti, è che ci sono state, in seno al Consiglio, delibere, peraltro superficialmente giustificate, riguardanti l' aumento del volume dei fondi erogati ai gruppi politici, che hanno trovato tutti d' accordo in fase di approvazione. L' ufficio di Presidenza ha infatti deciso, con ratifica da parte del Consiglio Regionale, di passare, relativamente allo stanziamento dei fondi per l' attività dei gruppi politici, da un milione di fondi stanziati nel gennaio 2010, ai 14 milioni di euro del 2011, delibere motivate sempre con formule generiche e non documentate, votate dai rappresentanti di tutti i gruppi politici, Pdl, Pd , Idv e Udc. Nel frattempo nel Lazio sono a rischio chiusura circa 21 ospedali, la sanità laziale vanta un bilancio con perdite di 20 miliardi di euro, e il Governo Regionale si appresta ad "accettare" migliaia di posti letto e altrettante migliaia di posti di lavoro, a chiudere centri di eccellenza, poli di ricerca e cliniche specializzate. E' per questo che pensiamo che la Governatrice Polverini debba dimettersi, ma ancora di più che con lei dovrebbe avere la grazia di dimettersi tutto il Consiglio Regionale. Le dimissioni non sono da noi richieste per un mero gioco politico, ma perchè in ballo c'è la rabbia sociale e una dignità offesa, quella di tutti noi. Il Pdl ormai è un partito che è andato dimezzandosi dai fasti del 2005, in termini di percentuali elettorali e di credibilità e che ormai va verso la via del tramonto, ma la cosa importante da sottolineare è che siamo di fronte alla goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha decretato il fallimento di una gestione politica partitocratica che dagli anni 40 ad oggi ha offeso e ferito i cittadini italiani in termini economici e morali. La scelta che resta ai cittadini è tra due nuovi tipi di classe politica che dovranno inevitabilmente sostituire queste persone ormai impresentabili: la classe politica di Monti, dei servi dei banchieri e dei tecnocrati e una nuova classe politica, quella di Forza Nuova. La nostra nuova classe politica sarà presentata agli italiani il 29 settembre prossimo, nelle 10 manifestazioni organizzate da Forza Nuova nelle principali città d' Italia,che vedranno sfilare una nuova generazione di uomini pronti a porsi al servizio della comunità, per risollevare le sorti di questo paese dalla deriva, nella speranza che finisca presto il teatrino della vergogna e inizi la rivoluzione. On. Roberto Fiore

martedì 18 settembre 2012

Castellini (FN): " Euro, Europa e il vampiro Draghi"

La schizofrenia é ormai l'unico elemento saliente che caratterizza questa Europa dei poveri, di portafoglio e di spirito, gestita da una congrega di banchieri che lavora alacremente per renderli sempre più poveri e portare a compimento lo smantellamento degli stati nazione e la creazione di un calderone globalista, dove non esistano più identità, ma solo persone senza volto, omogeneizzate, appiattite e alla bisogna perfettamente intercambiabili fra loro. Le borse, i mercati e tutto il corollario d'identità astratte che assurgono a ruoli di onnipotenza (organismi che ad un cittadino normodotato dovrebbeo apparire estranei come i mestieranti di una fiction TV) dopo avere allegramente brindato quando poco più di un mese fa Mario Draghi annunciò che noi (non lui) saremmo stati pronti a tutto per l'euro, oggi festeggiano una seconda volta ed in maniera ben più rumorosa, dopo che il presidente della BCE, sconfiggendo la perfida Merkel, ha sdoganato il libero acquisto dei titoli di stato per combattere lo spread..... Nel leggere i quotidiani in edicola questi giorni, si può apprezzare appieno la figura dell'eroe senza macchia e senza paura che interviene a salvare la patria, schiacciando i "falchi" tedeschi che volevano abbatterla e per completare l'apoteosi l'eroe é pure un italiano (vero) a beneficio di tutti i beoti che ancora attribuiscono alle banche ed ai banchieri una qualche nazionalità. Ancora una volta le borse salgono alle stelle, lo spread perde i chili di troppo, l'ottimismo e l'euforia dilagano, ma sembrano essere contagiosi solo sulle pagine dei giornali. Davvero qualcuno pensa che grazie all'opera taumaturgica di Draghi domattina troverà lavoro? Che le imprese non continueranno a chiudere e delocalizzare come e più di prima? Che la banca inizierà a farci credito anche se non abbiamo le garanzie? Che il prezzo della benzina non continuerà a salire e l'introito dei miseri salari ancora esistenti a scendere? Che magicamente scompariranno le cartelle di Equitalia che oggi ci mandano sul lastrico, additandoci come evasori? Naturalmente nulla di tutto ciò, Mario Draghi, banchiere apolide ed eroe nel giochino del poliziotto buono e di quello cattivo, ha semplicemente messo una pietra tombale su nostro futuro, anche nel caso lo appludessimo mentre ancora abbiamo aria. Comprerà titoli di stato con i nostri soldi e lo farà unicamente per salvare quell'aberrazione del buon senso che é l'euro e la congrega finanziaria che ci governerà nei decenni a venire. Il denaro necessario alla BCE per acquistare i titoli di stato sarà rastrellato dalle nostre pensioni, dai nostri salari, dalla vendita delle nostre case, ottenuto attraverso il nostro licenziamento, l'aumento delle tasse e quello dei prezzi al consumo. Privandoci progressivamente di tutti i servizi al cittadino, dalla sanità alla scuola, passando attraverso tutti gli altri. Pensate che non sia possibile? Che si tratti solamente di un esercizio di pessimismo o del delirio di una cassandra? Fra un applauso e l'altro provate a voltarci indietro, guardando dove eravamo una ventina di anni fa (quando secondo i banchieri vivevamo al di sopra delle nostre possibilità) e poi prendiamo coscienza di dove siamo adesso. A furia di applusi fra qualche anno anche questo ci sembrerà un luogo ameno da rimpiangere disperatamente, stiamone certi.

Anche Forza Nuova il 20 settembre a Roma per la Siria

Forza Nuova ufficializza la propria partecipazione alle manifestazioni pro Siria del prossimo 20 settembre a Roma. "FN sarà presente con una sua delegazione insieme a Filippo Pilato - coordinatore di Syrianfreepress - il cui ruolo di libero giornalista al fianco del popolo siriano - dopo il suo recente viaggio in Siria come parte di una delegazione italiana, composta da uomini liberi di varia provenienza ideologica - ha ricevuto importanti riconoscimenti anche dalle stesse autorità di un Paese che si batte con coraggio per la propria sopravvivenza", si legge in una nota dell'ufficio stampa del Movimento politico guidato dall' On. Roberto Fiore. "Mentre la stampa mainstream diffonde falsità e disinformazione, sempre più importante è il ruolo delle poche voci libere che informano sul reale andamento dei fatti - conclude la nota - voci a cui ogni amante della verità non può non fare riferimento con interesse, sostenendole nel nome della libertà di informazione".

domenica 26 agosto 2012

Israele e Alenia Aermacchi

Nel pieno della crisi arriva finalmente "una potente iniezione di fiducia
per tutti coloro che credono nel valore del lavoro": lo dichiara il deputato
Pd Daniele Marantelli, plaudendo al contratto di Alenia Aermacchi
(Finmeccanica) per la fornitura a Israele di 30 velivoli militari da
addestramento avanzato M-346.
Così, nella prossima operazione «Piombo fuso», i piloti israeliani potranno
essere ancora più micidiali. Berlusconi aveva promesso di promuovere la
vendita degli M-346, dice l'onorevole Pd, ma la sua è stata «una promessa
non mantenuta, come tante altre». Poi, fortunatamente, è arrivato il governo
Monti. I suoi meriti vengono riconosciuti da Giuseppe Orsi, presidente di
Finmeccanica: "l'accordo è frutto di «una proficua collaborazione» tra il
governo italiano è quello israeliano". Dimentica però, ingiustamente, i
meriti del governo Berlusconi, artefice della legge quadro (17 maggio 2005)
sulla cooperazione militare Italia-Israele. Quest'ultimo accordo, dunque, è
frutto della stessa politica bipartisan attuata dai governi italiani.
Nell'annunciare il successo della vendita a Israele degli M-346 e dei loro
sistemi operativi, il ministero italiano della difesa tace però su un
particolare: il ministero della difesa israeliano pagherà solo una parte
minore del prezzo totale, il grosso, circa 600 milioni, sarà anticipato da
un consorzio finanziario formato dal gruppo bancario italiano Unicredit e da
un fondo pensione collegato, che investiranno insieme 400 milioni, e dalla
banca israeliana Hapoalim, che investirà 200 milioni. Il ministero italiano
della difesa annuncia quindi che "le forze armate italiane, dal canto loro,
potranno utilizzare un sistema satellitare ottico ad alta risoluzione per
l'osservazione della Terra denominato Optsat-3000, realizzato in Israele".
Dà quindi l'impressione che questo satellite sia stato messo da Israele
gentilmente a disposizione dell'Italia; in realtà, essa lo acquista
attraverso Telespazio dalle Israel Aerospace Industries, pagandolo oltre 200
milioni di dollari, cui si aggiungeranno gli ingenti costi per la messa in
orbita e il controllo del satellite. Questo, da una quota di 600 km, servirà
non a una generica "osservazione della Terra", ma a individuare in lontani
teatri bellici gli obiettivi da colpire, con immagini di 50 cm ad alta
risoluzione. Col solito tono vago, il ministero della difesa comunica infine
"la fornitura di sottosistemi standard Nato di comunicazione per due aerei
destinati all'Aeronautica militare". Parla così della frusta e non del
cavallo: gli aerei sono due Gulfstream 550, jet di lusso per executive made
in Usa, che le Israel Aerospace Industries trasformano in sofisticatissimi
aerei da guerra dotati delle più avanzate apparecchiature elettroniche e
collegati a sei stazioni terrestri; questi G-550 modificati, capaci di
volare a 12mila metri di quota con un raggio d'azione di 7mila km, sono la
punta di lancia di un sistema di comando e controllo per l'attacco in
distanti teatri bellici. L'Italia acquista da Israele questo sistema di
comando per le guerre di aggressione al modico prezzo di 750 milioni di
dollari che, aggiunti a quello del satellite militare, portano la spesa a
oltre un miliardo. Ovviamente con denaro pubblico.

http://www3.varesenews.it/comunita/lettere_al_direttore/articolo.php?id=240932