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lunedì 26 settembre 2011

Da Bergamonews: Expo gay, Forza Nuova: "Fiera degli eccessi"

http://www.bergamonews.it/bergamo/articolo.php?id=47334

Forza Nuova Bergamo ritorna sull'Expo del turismo gay, ospitato dalla Fiera di Bergamo venerdì e sabato nell'ambito di No frills, definendo l'evento una "carnevalesca fiera degli eccessi". E il partito di estrema destra torna anche sui momenti di tensione di venerdì sera con un gruppo di rappresentanti del centro sociale Pacì Paciana, che vengono definiti "rifiuti della storia".
In quell'occasione, venerdì sera, Forza Nuova voleva recuperare materiale propagandistico nella sua sede per trasferirsi in via Tasso e manifestare sotto il palazzo della prefettura, contro il patrocinio del governo all'Expo del turismo gay. "Arrivati in ordine sparso in Borgo Palazzo, per recuperare il materiale nei locali della sede, i forzanovisti si sono trovati di fronte alcune decine di esponenti della sinistra violenta con al seguito caschi, tirapugni e quant’altro. Soliti volti, soliti intolleranti, soliti “rifiuti della storia” - si legge nel comunicato di Fn, scritto in terza persona -. Data la presenza di numerose famiglie e abitanti del quartiere Forza Nuova ha ritenuto opportuno, allo scopo di non alzare la tensione, non proseguire l’attività politica prefissata; i forzanovisti non hanno però rinunciato, nonostante le pressioni delle forze dell’ordine, ad abbandonare piazza Sant’Anna, dove per un’ora e mezza hanno fronteggiato i più numerosi ed armati militanti dei centri sociali. La situazione di tensione si è sbloccata quando i militanti bergamaschi sono, tranquillamente, rientrati in sede senza che nessun antagonista muovesse un dito per impedirlo".
Tornando all'Expo Gay: "La sponsorizzazione di questa carnevalesca fiera degli eccessi e la sua legittimazione mascherata da promozione di malintesi diritti civili risulta tanto più triste se attuata sotto la pressione di un giro d'affari milionario, attraverso il quale lo sfruttamento delle più triviali bassezze dell'animo umano si propone come soluzione alla crisi economica in atto. Una simile discutibile decisione, ancor meno comprensibile da parte di una compagine politica che aveva volutamente evidenziato nel suo programma elettorale l'intenzione di difendere la famiglia ed i valori naturali della società, è sintomatica dello stato confusionale nel quale si dibatte la politica cittadina e rivela la preoccupante miseria culturale della presente amministrazione aggiungendo una nuova voce alla lunga lista di intenzioni tradite e di promesse non mantenute. Nella speranza che anche qualcuno altro, insieme a noi, voglia porre rimedio quanto prima a questo sconfortante stato di cose non resta che la protesta.

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